La Legge Merlin? Una truffa

La Legge Merlin fu approvata il 20 febbraio 1958 dall’allora senatrice socialista Lina Merlin, ma nel corso di sessant’anni non è riuscita a contrastare né limitare il fenomeno della prostituzione.

C’è un tema che in Italia continua a rimanere un tabù e che ogni legislatura rifiuta di affrontare in modo deciso e intelligente, ossia quello della prostituzione.

Da quel 20 febbraio 1958, quando fu approvata la Legge Merlin, che segnò la fine delle “case chiuse”, il fenomeno in Italia è degenerato anziché diminuire: questa decisione legislativa ha avuto un vero e proprio effetto boomerang, avendo di fatto aumentato il giro di prostitute sia nelle case che per le strade.

Prima di continuare dobbiamo chiarire una cosa: in Italia è illegale la prostituzione, non l’accompagnare una persona, lavoro svolto dalle escort. Ecco perché per una escort a Milano, o a Roma, ci si può rivolgere ad uno dei tanti siti web o agenzie che si trovano online e offline.

Con l’aumento dell’immigrazione clandestina il quadro è peggiorato ancora di più. Stiamo parlando di un giro d’affari che coinvolge quasi 100mila donne, 9 milioni di clienti e 25 miliardi di euro l’anno circa.

La domanda è sempre la stessa: perché non legalizzare la prostituzione e tassarla come in gran parte d’Europa e in molte zone del mondo? Prendiamo ad esempio la Germania: le prostitute possono essere inquadrate come dipendenti attraverso un comune contratto, oppure optare per entrare nella categoria dei lavoratori autonomi.

Quindi sono figure che rientrano nell’ordinamento tedesco, pagano le tasse e le imposte, fatturano. Le stesse “case chiuse” (che non sono tali perché regolamentate e a norma dal punto di vista igienico/urbanistico) sono imprese registrate, che non necessitano di autorizzazioni speciali.

Anche in Olanda la situazione è simile, entrambe le nazioni insistono su un punto: la prostituzione non può mai essere coatta o non volontaria, perché altrimenti diventa sfruttamento sessuale. Entriamo così nel penale, con pene anche piuttosto severe.

La prostituzione in queste e altre nazioni ha sortito effetti positivi, mentre in Italia la legge Merlin non ha fatto altro che peggiorare un fenomeno che in questo momento rimane “sporco”, gestito spesso da organizzazioni mafiose e che si appoggia sull’immigrazione di massa. La soluzione è rimuovere immediatamente l’impianto legislativo attuale e regolarizzare un’attività che potrebbe generare anche un certo tipo di indotto per lo Stato stesso.

Tassazione, norme di sicurezza e igiene, diritti e doveri per le persone coinvolte, tutela delle prostitute e dei clienti stessi, controlli medici: è ora di muoversi e uscire da questo immobilismo italiota.